mercoledì 3 novembre 2010

TUTTO TACE

A circa un anno dalla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale, ritengo opportuno ripubblicare la nota del Segretario Nazionale Unicobas Stefano D’Errico
“ Sentenza scandalosa per gli Ata ex EELL “
(28 Novembre '09)

Con la sentenza n.°311/2009, resa nota questi giorni, la Corte non fa altro che ribadire pedissequamente quanto affermato nella finanziaria 2006, cioè la negazione del diritto elementare dei lavoratori provenienti dagli Enti Locali e spostati d’ufficio nel comparto scuola, ad un inquadramento in tutto identico a quello degli altri lavoratori settore.

I lavoratori ATA (ausiliari, tecnici ed amministrativi) e ITP (insegnanti tecnico pratici), si sono autocostituiti in Coordinamento Nazionale ATA e ITP ex EE.LL., con lo scopo di rilanciare le iniziative di lotta per il riconoscimento di un diritto costituzionale negato. E’ infatti la Costituzione a garantire che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3).

Neppure due anni or sono, in campagna elettorale, pressoché tutti i candidati hanno riconosciuto la assoluta inadeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti in Italia. Oggi va ricordato nuovamente alla classe politica italiana l’esistenza di una (sotto)categoria di lavoratori a tempo indeterminato che (nel pubblico impiego e non nei call centers), con 20 e più anni di anzianità di servizio, percepiscono salari di 900 € mensili proprio per responsabilità precipua di chi ha partorito (e mai modificato) quell’aborto che è il comma 218 della Legge Finanziaria 2006, la quale ha stravolto l’iter giudiziario dei ricorsi, sino alle ben 8 sentenze della Corte di Cassazione del 2005, tutte favorevoli ai lavoratori.

Questa sentenza ci fa vergognare di appartenere ad un Paese dove la giustizia è solo un gioco, gestito sul tavolo “bipartizan” di maggioranze di governo e false opposizioni. Della cosa è stata da tempo investita la Suprema Corte Europea: vedremo se anche la UE – ma sarà difficile sia scesa al medesimo livello – si è per caso “italianizzata”.
Nel frattempo la vertenza la riapriamo nelle scuole: con il Coordinamento Nazionale che ne esprime le ragioni, stiamo vagliando le iniziative da mettere in atto al più presto. I 70.000 ATA provenienti dagli Enti Locali sapranno rispondere come di dovere a questo arbitrio assoluto, reso possibile anche dall’insipienza dei sindacati autonomi della Scuola e dall’aperta connivenza dei Confederali, artefici dell’accordo-truffa che ha azzerato l’anzianità di servizio maturata da collaboratori, altro personale ed insegnanti tecnico-pratici negli Enti Locali di provenienza al momento del passaggio allo Stato e poi capaci persino di lucrare sui ricorsi che hanno denunciato questo scandalo.

Stefano d’Errico (Segretario Nazionale Unicobas)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

il segretario d'errico ha fatto bene a ricordare quello che è successo un anno fà ; sperando che ognuno di noi si risvegli perchè è vero che tutto tace sara pure perchè abbiamo perso la speranza ,la fiducia nei confronti dei nostri politici (sia di destra che di di sinistra),quindi il nostro monito è quello di andare avanti ma come se siamo cosi sparpagliati?

Vincenzo ha detto...

Le sentenze della Corte di Cassazione a favore di noi ex enti locali sono 16 se non di più emanate nel 2005, se volete ve le posso anche elencare
Vincenzo

Anonimo ha detto...

se gentilmente mi tenete informata io guardo sempre il blog perchè aderirò a tutte le inizietive del comitato grazie sandra ata ee.ll.

lorenzo ha detto...

Va bene, sentenza scandalosa, e allora cosa si propone? Il sindacato ce l'ha una strategia da proporre a questo personale? abbiamo fatto tante di quelle proposte, tutte a vuoto perchè i nostri referenti (politici, sindacati) hanno fatto orecchie da mercanti. Abbandoniamo la legge 124/99, freghiamocene dell'emendamento 218 L. finanziaria 2006, partiamo dal comma 147 L. finanziaria 2008 e comianciamo a lottare per avere per lo meno una ricostruzione che parta da tale data, rinunciando a otto anni di arretrati, ma avere per lo meno il riconoscimento di tutti gli anni di servizio prestati alle dipendenze dell'Ente Locale e il versamento degli oneri previdenziali ai fini pensionistici.

antonella ha detto...

Vorrei rispondere al Sig. Roberto De cristofaro, in merito alla sua dichiarazione relativa alla situazione del personale transistato dagli enti locali allo stato.
Caro Sig. Roberto, io credo che la soluzione al nostro problema potrebbe essere quella di rinviare al mittente le schede eletterolari di tutti noi compresi i familiarie e quante più persone riusciamo a coinvolgere in tale iniziativa.