DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI TRANSITATI DALLO STATO AGLI EE.LL.
Giovedì 20 maggio’10 si è riunita l’assemblea dei lavoratori provenienti dagli Enti Locali della provincia di Campobasso, Foggia e Napoli. Alla fine dell’incontro è stato approvato, all’unanimità, il seguente documento.
In merito alla situazione ancora irrisolta di tutto il Personale, ex dipendente degli Enti Locali che è stato trasferito allo Stato dall’1-1-2000, per effetto dell’art. 8 della Legge n.124/99, va ricordato che a questi lavoratori, già in servizio nella Scuola, non sono stati riconosciuti, ai fini economici, tutti gli anni di servizio che avevano all’atto del passaggio allo Stato.
Nella regione Molise, i lavoratori ATA e Insegnanti Tecnico Pratici, hanno iniziato un lungo contenzioso con ricorso al Giudice del Lavoro, ed ai vari gradi di giudizio, nei quali hanno ottenuto ragione vedendosi riconosciuto il giusto inquadramento economico relativo a tutti gli anni di servizio maturati.
Nel 2005 il governo era intervenuto, con una norma interpretativa inserita nella legge finanziaria, vanificando i diritti dei lavoratori riconosciuti dalla stessa Corte di Cassazione.
La recente Sentenza della Corte Costituzionale del Novembre 2009, ha dichiarato legittimo il famigerato (comma 218, art.1 della legge 266/2005 - Legge Finanziaria 2006), determinando scenari contraddittori e e difformi a parità di condizioni, infatti:
· chi pur avendo ottenuto una sentenza favorevole, ma che non ha esperito tutti i gradi in giudizio, dovrebbe restituire anche gli arretrati e parte dello stipendio percepito;
· chi ha cause con ricorso in Appello, anche fra qualche anno, purtroppo avrà quasi sicuramente esito negativo;
· chi al momento del passaggio aveva per esempio un’anzianità di circa 25 anni se ne ha visti riconosciuti solo una parte e non ha neppure iniziato l’iter giudiziario.
Insomma, dopo 10 anni, questi lavoratori passati alle dipendenze dello Stato, ancora non vedono risolto il problema e si trovano nell’assurda condizione di dover percepire retribuzioni inferiori rispetto a colleghi che svolgono lo stesso lavoro ed hanno la stessa anzianità di servizio. Si tratta di una vera e propria ingiustizia da contrastare in tutti i modi.
Pertanto l’assemblea chiede alla Segreteria Nazionale della FLC Cgil di sostenere con forza in sede contrattuale la definizione di questa annosa vertenza, così come espresso anche dall’art.3 comma 147 della Legge Finanziaria 2008, di mettere in campo tutte le strategie e le azioni, comprese quelle che riguardano un coinvolgimento unitario, per ripristinare questo il diritto leso.
Approvato all’unanimità.
giovedì 20 maggio 2010
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2 commenti:
In questi giorni ho scritto a tutte le redazioni possibili ma non ho ricevuto nessuna risposta, continuano a parlare di stipendi, che non toccano nulla e nessuno fa un minimo accenno di noi. Io ho in mano la sentenza della Corte di Cassazione e non sò quanti di voi hanno questa sentenza. Ma non capisco come alcuni colleghi che hanno fatto il ricorso nello stesso anno e vinto con noi non hanno ricevuto nessun avviso di ricostruzione carriera anzi mi dicono che loro sono caduti in giudicato. Ma è lo stato che ha fatto ricorso in Corte di Cassazione per tutti o è stata una decisione singola delle amministrazioni didattiche e scolastiche? Questo io non ho capito e l'avvocato della CGIL non ha dato nessuna informazione in merito anzi sembrava seccato. Cè qualcosa che mi suona storto. Penso che se noi tutti ex enti siamo sparsi con vari avvocati e varie sentenze non andiamo più a casa dobbiamo dare le dimissioni delle tessere sindacali e con quei soldi prendere uno studio singolo di avvocati in gamba e procedere con tutto quanto si può fare. Ma sopratutto dobbiamo istituire nello stesso giorno nelle principali province delle manifestazioni molto sentite che facciano parlare, forse dobbiamo fare anche noi come quelli andati sulle gru, solo così intervengono i media. Qui i sindacati lodigiani sono fantasmi vanno avanti per altro noi siamo già in spazzatura. Chi ha idee sono ben accette. Saluti a tutti
L'iter giudiziario per ognuno di noi si è sviluppato in tre gradi di giudizio e cioè 1° grado ( giudice monocratico ), 2° grado ( Corte di Appello ) 3° grado ( Corte di Cassazione ). Non ti devi meravigliare se per alcuni colleghi ancora non si pronuncia la Cassazione il motivo è che le cause vengono iscritte a ruolo con date diverse.Pertanto tranne alcuni casi in cui l'Avvocatura Distrettuale non ha proposto appello nei termini previsti per vari motivi( dimenticanza o altro ) nella maggior parte delle situazioni l'iter giudiziario ancora è in corso ma questo non significa che il lungo tempo trascorso puo' far ritenere di aver vinto la vertenza.Per quanto riguarda la tua proposta di utilizzare tutti uno stesso avvocato è impossibile in quanto la maggior parte dei colleghi già ha svolto due gradi di giudizio con il proprio avvocato, quindi cambiare avvocato sarebbe molto oneroso e per ottenere comunque un risultato negativo, in quanto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale a nostro sfavore le sentenze saranno tutte negative,l'ultima spiaggia è il CEDU al quale già alcuni colleghi si sono rivolti tramite l'avvocato Sullam. Se ritieni opportuno proseguire l'iter giudiziario rivolgiti all'avv. Sullam per adire al CEDU. Ti chiedo inoltre, se ti è possibile,stimolare il tuo sindacato a farsi carico della nostra questione in sede di rinnovo contrattuale,sperando che almeno la parte normativa venga rinnovata, in quanto da come tu sai la manovra finanziaria prevede il blocco dei contratti dei pubblici dipendenti.Ciao. Roberto De Cristofaro.
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