AD AZIENDAM
Post n°821 pubblicato il 04 Luglio 2011 da exentilocali
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SE QUALCUNO NON L'HA CAPITO , SIAMO STANCHI DI INTERROGAZIONI E LETTERINE (LE LEGGETE NEI POST PRECEDENTI), NELLA RIUNIONE DI ERBA, IL SEGRETARIO PROVINCIALE UIL, GERARDO SALVO, ALMENO CI HA INDICATO QUALCOSA DI PRATICO,
1. PER CHI NON HA MAI PENSATO DI PORTARE LO STATO IN TRIBUNALE, FORSE E' IL MOMENTO DI FARLO ;
2. PER CHI LO HA FATTO ED E' ANCORA IN ATTESA DI SENTENZE, PROVVEDA SUBITO A INFORMARE I GIUDICI DI QUANTO DECISO IN EUROPA;
3. PER CHI SI E' FERMATO ( SPINTO DA MOLTE PARTI A FARLO, COMPRESA LA QUESTIONE ECONOMICA) SIAMO IN ATTESA DI COSA PRESENTARE PER RICHIEDERE UN NUOVO PROCESSO (COSA CHE NON E' POSSIBILE FARE PER LO STESSO MOTIVO).
PER CUI CHIEDIAMO CHE SI FERMINO LE INTERROGAZIONI CHE NON HANNO MAI OTTENUTO UN QUALSIASI RISULTATO, CHE CESSINO LE LETTERINE AI MINISTRI, SOTTOSEGRETARI, CAPI E CAPETTI CHE VISTA LA SERIETA' E LA QUALITA' DELLA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE SONO COME ACQUA FRESCA.
AVETE CAPITO COSA HANNO PROPOSTO IN QUESTI GIORNI? COSA DIRE DELLA LEGGINA AD AZIANDAM CHE HANNO INSERITO NELLA MANOVRA (CHE PAROLONE) CHE CONSENTE A CHI DEVE PAGARE LA MODICA CIFRA CHE VA DAI 20 MILIONI DI EURO IN SU A TITOLO DI RISARCIMENTO IN UN PROCESSO CIVILE DI ASPETTARE AD EFFETTUARE IL RISARCIMENTO FINO ALLA SENTENZA DI CASSAZIONE, A NOI CHE DOVEVAMO MAGARI VERSARE 20 MILA E NON 20 MILIONI QUESTA GENTILEZZA NON E' STATA CONCESSA.
SEMPRE PIU' DISGUSTATO
BUONA SERATA A TUTTI GIUSEPPE
martedì 5 luglio 2011
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2 commenti:
Giuseppe
sei in buona compagnia (anche se il moto mal comune mezzo gaudio non risolve un bel niente. Se almeno questi signori (in questo momento delicato per le sorti dell'Italia) avessero la dignità di fare il cosiddetto passo indietro!
E' passato più di 1 messe dalla sentenza della CEDU, si hanno notizie nuove? Il governo italiano ha fatto qualche mossa? Grazie.
Coraggio Giusepe e continuiamo a lottare!
Vincenzo ITP ii pensione derubato di anni 20 e 2 mesi (metà della mia vita lavorativa di 41 anni)
risposta all'interrogazione De pasquale Ghizzoni dell'onorevole Pizza(per il ministero)...
5-04967 De Pasquale: Questioni connesse all'inquadramento e al riconoscimento delle anzianità maturate alle dipendenze degli enti locali dal personale ATA
TESTO DELLA RISPOSTA
L'Atto in discussione riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) degli enti locali in servizio nelle istituzioni scolastiche, transitato nei ruoli del personale dello Stato ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 124 del 3 maggio 1999; in particolare, l'interrogazione concerne l'attuazione del secondo comma del citato articolo 8, riguardante le modalità di inquadramento dello stesso personale nei ruoli dello Stato.
Sulle problematiche insorte in sede di attuazione della suddetta disposizione della legge 124 il Governo ha più volte riferito in Parlamento, anche in questa stessa sede.
Per brevità di esposizione, non mi soffermerò sul tormentato percorso di attuazione della norma succitata, considerando altresì che le relative vicissitudini sono ben note all'onorevole interrogante. Mi limiterò a ricordare che la nostra Corte Costituzionale, con sentenza n. 234 del 2007, richiamata nell'interrogazione, si era pronunciata in proposito, dichiarando la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale sollevate circa la norma di interpretazione autentica contenuta nell'articolo 1, comma 218, della legge n. 266 del 2005 che, in buona sostanza, riconosceva la correttezza dell'operato dell'Amministrazione.
La questione viene ora riproposta a seguito della recente sentenza del 7 giugno scorso della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha censurato la sopra menzionata norma di interpretazione autentica ed ha ravvisato la violazione dell'articolo 6, comma 1, della Convenzione.
A tal proposito, va rilevato che la problematica dell'inquadramento del personale trasferito dagli Enti locali allo Stato (trattasi di circa 70 mila unità) è stata esaminata, oltre che dalla Corte Costituzionale, anche da parte della Corte di Giustizia europea, per altre censure. I due alti consessi, nelle decisioni favorevoli all'Amministrazione, non hanno rilevato alcuna violazione all'articolo 6, comma 1, della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
Quanto alla richiesta dell'onorevole interrogante volta a conoscere le modalità alle quali l'Amministrazione intende far ricorso per dare esecuzione alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'Uomo dello scorso 7 giugno, il Ministero sta in atto procedendo alle necessarie valutazioni di competenza, comprese quelle riguardanti i riflessi sul bilancio dello Stato, ai fini delle decisioni da assumere.
enzo
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