venerdì 5 agosto 2011

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Vincenzo Lo Verso segnala la seguente interrogazione parlamentare.

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04967 presentata dall'On.le ROSA DE PASQUALE
giovedì 23 giugno 2011, seduta n.491

DE PASQUALE e GHIZZONI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.- Per sapere - premesso che:

il personale ausiliario, tecnico e amministrativo (in sigla Ata) delle scuole che lavorava alle dipendenze degli enti locali passò alle dipendenze dello Stato per effetto della legge 124 del 1999. Il passaggio garantiva ai lavoratori il riconoscimento delle anzianità maturate e l'inquadramento nelle qualifiche corrispondenti;

un accordo tra Aran e sindacati (stipulato nel luglio 2000) regolò l'inquadramento di questo personale nei nuovi profili statali (Ccnl scuola). Ma l'amministrazione non volle riconoscere le anzianità maturate alle dipendenze degli enti locali;

come era prevedibile partirono i ricorsi. I giudici del lavoro, le corti d'appello e la Corte di cassazione diedero ragione ai lavoratori ricorrenti nella quasi totalità dei casi. Nel 2005, 5 anni dopo il trasferimento dei lavoratori e dopo una giurisprudenza della suprema corte a loro favore, la legge finanziaria 2006 (266 del 2005) al comma 218, fornisce un'interpretazione autentica dell'articolo 8 della legge 124 del 1999 che, con effetto retroattivo, nega il riconoscimento delle anzianità maturate, annullando di fatto gli effetti delle sentenze favorevoli ai lavoratori;

nel 2007 la Corte costituzionale ha ravvisato la legittimità del sopra menzionato comma 218;

in conseguenza della nuova legge, la Corte di cassazione, nei successivi pronunciamenti sui ricorsi pendenti ha dato torto ai lavoratori;

con una sentenza emessa il 7 giugno 2011 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha riconosciuto che in seguito al comma 218 della legge 266 del 2005 i lavoratori si sono visti negare il diritto a un giusto processo, quindi lo Stato italiano ha violato l'articolo 6, comma 1, della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Inoltre la giurisprudenza a loro favorevole fino a quel momento aveva fatto maturare in essi
«un legittimo affidamento», l'aspettativa di avere soddisfazione. La Corte ha respinto tutti gli argomenti presentati dal Governo, compreso il richiamo alla causa di utilità pubblica come giustificazione dell'ingerenza della legge nella giurisprudenza;

si tratta quindi di una vicenda lunga 12 anni che riguarda moltissimi lavoratori della scuola che hanno subito un'ingiustizia per cui la Corte europea dei diritti umani ha pochi giorni fa condannato l'Italia, imponendole di trovare una soluzione;

già a suo tempo la legge finanziaria per il 2008 (L. 244 del 2007) aveva indicato una strada per sanare questa grave ingiustizia, un percorso che oggi andrebbe ripreso in considerazione: lo stanziamento di fondi ad hoc per trovare una soluzione per il riconoscimento delle anzianità del personale transitato dagli enti locali;

ora, poiché le sentenze della Corte sono vincolanti per gli Stati, il Governo italiano dovrà trovare in brevissimo tempo una soluzione -:

quale sia il numero di dipendenti interessati dalla problematica indicata nelle premesse e quale sia la loro anzianità, dati che, all'interrogante, risultano già in possesso di questo Ministero a seguito di una rilevazione/monitoraggio effettuata dallo stesso;

in che modo il Ministro intenda dare esecuzione alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, anche al fine di sanare questa macroscopica ingiustizia subita da migliaia di lavoratori della scuola, ingiustizia, per porre fine alla quale, il Partito democratico ha, nel corso dei tre anni trascorsi, presentato numerosi ordini del giorno, oltre naturalmente a numerose proposte emendative ad altrettanto numerosi provvedimenti di legge sui quali il Governo ha sempre espresso orientamento contrario nonché ordini del giorno regolarmente accolti dal Governo ma ai quali non è stata mai data attuazione.
(5-04967)

TESTO DELLA RISPOSTA dell' On.le Giuseppe PIZZA
( Sottosegretario di Stato - MIUR )
L'Atto in discussione riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) degli enti locali in servizio nelle istituzioni scolastiche, transitato nei ruoli del personale dello Stato ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 124 del 3 maggio 1999; in particolare, l'interrogazione concerne l'attuazione del secondo comma del citato articolo 8, riguardante le modalità di inquadramento dello stesso personale nei ruoli dello Stato.

Sulle problematiche insorte in sede di attuazione della suddetta disposizione della legge 124 il Governo ha più volte riferito in Parlamento,
anche in questa stessa sede.

Per brevità di esposizione, non mi soffermerò sul tormentato percorso di attuazione della norma succitata, considerando altresì che le relative vicissitudini sono ben note all'onorevole interrogante. Mi limiterò a ricordare che la nostra Corte Costituzionale, con sentenza n. 234 del 2007, richiamata nell'interrogazione, si era pronunciata in proposito, dichiarando la manifesta
infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale sollevate circa la norma di interpretazione autentica contenuta nell'articolo 1, comma 218, della legge n. 266 del 2005 che, in buona sostanza, riconosceva la correttezza dell'operato dell'Amministrazione.

La questione viene ora riproposta a seguito della recente sentenza del 7 giugno scorso della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha censurato la
sopra menzionata norma di interpretazione autentica ed ha ravvisato la violazione dell'articolo 6, comma 1, della Convenzione.

A tal proposito, va rilevato che la problematica dell'inquadramento del personale trasferito dagli Enti locali allo Stato (trattasi di circa 70 mila unità) è stata esaminata, oltre che dalla Corte Costituzionale, anche da parte della Corte di Giustizia europea, per altre censure.
I due alti consessi, nelle decisioni favorevoli all'Amministrazione, non hanno rilevato alcuna violazione all'articolo 6, comma 1, della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Quanto alla richiesta dell'onorevole interrogante volta a conoscere le modalità alle quali l'Amministrazione intende far ricorso per dare esecuzione alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'Uomo dello
scorso 7 giugno, il Ministero sta in atto procedendo alle necessarie valutazioni di competenza, comprese quelle riguardanti i riflessi sul bilancio dello Stato, ai fini delle decisioni da assumere.
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TESTO DELLA REPLICA On.le DE PASQUALE






Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Ricorda che l'atto ispettivo da lei presentato tratta di un'annosa questione riguardante il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) degli enti locali in servizio nelle istituzioni scolastiche e transitato nei ruoli del personale dello Stato ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 124 del 3 maggio 1999. Rammenta che, nonostante la legge prevedesse un inquadramento senza perdita per il personale, quindi con una puntuale ricostruzione della carriera, ciò non è accaduto, dando luogo a un lungo contenzioso. Evidenzia come, da ultimo, si sia espressa la Corte europea dei diritti dell'uomo, censurando l'interpretazione della legge che non riconosceva l'anzianità acquisita. Nel merito, la risposta fornita dal rappresentante del Governo da un lato riconosce che la Corte europea ha censurato l'interpretazione non favorevole ai lavoratori e, dall'altro, cita altri pronunciamenti della Corte di giustizia, ultronei e non pertinenti. Sottolinea, quindi, che non è possibile comprendere se il Governo sia intenzionato a riconoscere quanto dovuto ai lavoratori, oggetto dell'atto ispettivo in esame. Rammenta, inoltre, che era stato chiesto al Governo un censimento di tutto il personale interessato e una ricostruzione contabile che potesse far luce sull'ammontare preciso delle cifre dovute. Al riguardo, stigmatizza che a ciò non è stata data risposta, tanto meno a come si intenda ottemperare in merito a quanto disposto dalla Corte di giustizia. Conclude, infine, appellandosi alla nota sensibilità del sottosegretario Pizza perché si attivi al fine di ottenere una «vera risposta».



1 commento:

giuseppe ha detto...

un saluto a tutti gli ata ed ex itp,sono giuseppe dopo questa battaglia credo vinta vorrei sapere x poi comunicarlo ai colleghi quello che dobbiamo fare,aspetto da voi delle notizie in merito x adesso grazie e un grosso abbraccio a tutti voi.VI LASCIO LA MIA MAIL guerrini.giuseppe@virgilio.it rimango a disposizione ciao