giovedì 13 novembre 2008

LA LETERA DELL'ASSOCIAZIONE PRESIDI COMO LECCO SONDRIO

LA LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE PRESIDI COMO LECCO SONDRIO
Cortese Sig. Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi
PC. Al Ministro dell’Economia Dott. Giulio Tremonti
Al Ministro dell’Istruzione Dott. Maristella Gelmini
Al Ministro della Funzione Pubblica Dott. Renato Brunetta
Erba, 6 novembre 2008
OGGETTO: passaggio di personale ATA dai ruoli degli Enti Locali a quelli dello Stato ex art. 8 comma 2 legge n. 124/1999 – individuazione del parametro di riferimento per l’inquadramento – interpretazione autentica disposta dall’art. 1, comma 218 della legge 266/2005 legge finanziaria 2006 – conseguenze – istanza di riconsiderazione del parametro. Il riferimento dell’oggetto richiama la vicenda degli Assistenti amministrativi, degli Assistenti Tecnici, dei Collaboratori scolastici trasferiti dai ruoli degli Enti locali a quelli dello Stato avvenuto nell’anno 2000. Il giudice del lavoro, per coloro che sono andati in giudizio, ha riconosciuto l’inquadramento stipendiale in ragione dell’anzianità complessiva di servizio conseguita presso l’Ente locale. Come è noto, il comma 218 della finanziaria 2006 ha ribaltato quanto stabilito dall’art. 8 della L. 124/99 in materia di riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata negli enti di provenienza al personale ATA/ITP transitato dai ruoli degli enti locali allo Stato. Gli effetti del comma 218, ribaditi dalla Sentenza della Corte rimettono in discussione il diritto dei lavoratori ex EE.LL. al riconoscimento delle anzianità maturate alla dipendenze degli ex EE.LL. ottenuto, attraverso una vertenza risolta positivamente avanti alla Corte di Cassazione che con numerose decisioni ha sancito per questi lavoratori il riconoscimento di tale diritto. In seguito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 234 depositata in data 18 giugno e pubblicata il 26 giugno ha sancito la legittimità del comma 218 della legge finanziaria 2006. Con la pronuncia della Corte Costituzionale viene sancito un principio per cui a distanza di anni, con una norma interpretativa, nei fatti si stravolge il significato dell’art. 8 della legge 124/99 già sancito in maniera univoca dalla Corte di Cassazione. Tale decisione,ora ripropone una situazione la cui drammaticità, confusione e iniquità ricade sui lavoratori ATA/ITP, che non hanno avuto la possibilità di scegliere se essere trasferiti o no dagli EE.LL. allo Stato:
• sono stati tutti inquadrati, inizialmente, solo sulla in base al maturato economico senza tenere conto dei servizi maturati e con la perdita del salario accessorio già percepito;
• ora, dopo la sentenza, una parte di essi sarà retribuita, a parità di anzianità, in maniera diversa degli altri;
• coloro che hanno avuto il riconoscimento degli arretrati e degli aumenti di stipendio per effetto di una sentenza non passata in giudicato (1° e 2° grado) subiranno una assurda “retrocessione” economica e dovranno restituire quanto percepito;
• soltanto i pochi che, a differenza degli altri, hanno avuto sentenze passate in giudicato avranno confermata la retribuzione e il giusto inquadramento. Visto che nella legge 244/2007 (la legge finanziaria per il 2008) è stato previsto, all’art. 3, comma 147, che: “in sede di rinnovo contrattuale del personale della scuola relativo al biennio economico 2008-2009 viene esaminata anche la posizione giuridico-economica del personale ausiliario, tecnico e amministrativo trasferito dagli Enti locali allo Stato in attuazione della legge 3 maggio 1999, n. 124.” Tutto ciò premesso anche in base a quanto sopra richiamato in riferimento alla legge finanziaria del 2008/2009 si chiede alle signorie loro di riconsiderare la situazione e di impartire adeguate direttive di sospensione per quanto concerne l’esecutività del provvedimento. A parere dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP) della Lombardia non c’è omogeneità di comportamento tra le varie regioni o addirittura tra le stesse province di uno stesso di uno stesso USP (Ufficio Scolastico Provinciale). Bisogna poi considerare l’impatto del provvedimento sulle famiglie in questa particolare congiuntura economica-finanziaria nella quale Lei, Signor Presidente del Consiglio con il Governo, si sta adoperando per difendere il potere d’acquisto delle famiglie più deboli. Come può oggi una famiglia restituire 18/20 mila euro? Come può oggi una famiglia in cui lavora una sola persona (e, nel caso dei collaboratori scolastici, lo stipendio mensile non và oltre i 1000/1100 euro) subire un adeguamento dello stipendio al ribasso? Tale decurtazione aggiunta alla restituzione richiesta, diventerebbe insopportabile e penalizzante per i più deboli. Signor Presidente alcuni di questi dipendenti rischiano di aumentare quell’elenco di persone che sono ai limiti della povertà: il che non è dignitoso nemmeno per lo Stato Italiano che, a nostro parere deve avere, un’attenzione sempre e comunque per i suoi dipendenti che anche se in enti diversi hanno reso un servizio alle istituzioni e hanno creduto in esse . Infatti questi operatori, prima dell’intervento dello Stato, hanno contribuito per anni, in alcuni casi con numeri sottodimensionati, a garantire l’efficienza e l’efficacia del servizio scolastico con tutte quelle qualità che comporta un rapporto corretto di lavoro.
Certi di un Suo favorevole intervento, nel ringraziarla a nome dei Presidi dell’associazione nazionale porgo distinti saluti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie siete gli unici 2 Presidi di tutt'Italia ad averci considerato lavoratori come tutti e non di altra serie, visto che nessun altro Dirigente ha avuto un attimo di riflessione su ciò che stiamo subendo noi ATA ex Enti locali.
Grazie di cuore da un gruppo di exE.L. di Avezzano (AQ)