lunedì 9 novembre 2009

Misteri, sussurri e supposizioni
di Carlo Bertani
Mentre l’udienza presso la Corte Costituzionale ci ha confortati, nel senso che almeno uno spiraglio di speranza pare essersi ragionevolmente aperto, siamo un po’ sospettosi per alcune manovre politico-sindacali che stanno girando attorno alla nostra vicenda.Le prime sono soltanto voci, e come tali dovremo trattarle, ossia con i guanti.Pare – e, sottolineo, pare – che, nei giorni precedenti l’udienza presso la Corte Costituzionale, sia avvenuta presso il MIUR una misteriosa e brevissima riunione, nella quale s’è parlato della nostra vicenda.Ora, ci sembra assai strano che – dopo anni di silenzio – la Triplice sindacale – improvvisamente – si rammenti di noi perduti, dimenticati là nelle finanziarie, dove siamo stati costretti ad accendere dei mutui per rendere allo Stato ciò che una chiara legge dello Stato, anni fa, ci garantiva.Non c’è nulla di male ad interessarsi alla nostra vicenda: la quasi coincidenza delle date, però, insospettisce. Perché nessuno di noi è stato avvertito? A che gioco giochiamo? Vorrebbero essere così gentili, i sindacati “ufficiali”, di confermare o smentire quella riunione? E, se c’è stata, quali sono state le risultanze? Sono stati presi degli accordi? Informali? Sulle nostra teste, senza avvisarci? Aspettiamo una risposta, perché ancora ricordiamo lo “strano” accordo del Luglio 2000, quello che diede alla controparte le armi per attaccarci. Se c’è una legge che garantisce un diritto (124/99) – signori della “Triplice” – non è proprio il caso di farla a pezzi con un “accordo” che la vanifica e complica le cose. Non vi basta come siamo finiti?Vi avvertiamo che questa volta – sarà la disperazione, perché chi ha impegnato la casa è disperato – se ci fate uno scherzo del genere non la passerete liscia. Aspettatevi pure il peggio che riuscite ad immaginare, compreso essere sputtanati ai quattro venti, sui media e sul Web, ed azioni di protesta che vi coinvolgeranno.Altro evento che fa pensare è l’improvviso interessamento del senatore Franco Bevilacqua (PdL, ex AN), il quale ha assicurato ad alcuni colleghi che, presto, depositerà una proposta di legge – probabilmente da inserire in Finanziaria od in un collegato – per “sistemare” definitivamente la nostra vicenda.A prima vista parrebbe una buona iniziativa, ma ci sono alcuni “se” e “ma” che non convincono.Per prima cosa, il prossimo sarà un anno elettorale di quelli importanti: le elezioni regionali saranno non solo uno scontro fra maggioranza ed opposizione ma, soprattutto, un evento che dovrà chiarire i rapporti, per alcuni aspetti molto tesi, interni alla maggioranza di governo. Per come stanno andando le cose, nel 2010 potrebbero svolgersi addirittura le elezioni politiche anticipate: insomma, sul piano della politica c’è molta carne al fuoco.Siccome, in passato, abbiamo contato molte promesse, Ordini del Giorno, ecc – di tutte le parti politiche – che alla fine non hanno prodotto nulla, invitiamo il sen. Bevilacqua ad interloquire direttamente con noi, tramite il nostro Comitato, per farci sapere cosa vuol proporre, come e quando. Ci sembrerebbe il minimo.Il secondo aspetto che non ci convince, riguarda ciò che si sa della proposta: siccome mancano i soldi (non avessimo mai ascoltato questa canzone…) la nostra situazione sarà “sanata” con il tempo. Anni.Questa canzone, non vorremmo che divenisse una romanza, la quale potrebbe terminare quando oramai non saremo solo morti, bensì decomposti.Il procrastinare negli anni la soluzione, non assomiglia tanto alla famosa “temporizzazione” che fu sancita con il pessimo “pasticcio” sindacale del 2000? Il problema sono i tempi: nessuno vuole mettere in dubbio anzitempo la buona fede del Senatore ma, una volta “aperta” la porta che dilaziona nel tempo la soluzione, poi sarà facile allargare le braccia e scusarsi, affermando che “altri” hanno allungato all’infinito la vicenda.Entrambi gli avvenimenti, poi, a “cavallo” della sentenza della Corte Costituzionale, sono per lo meno “curiosi”.Perciò, pur essendo interessati ad interloquire con tutti, fissiamo dei “paletti”: non siamo attirati da soluzioni di facciata, da pasticci di qualsiasi tipo, che possano dare adito a nuove “incomprensioni”, le quali farebbero slittare la soluzione alle calende greche.L’esborso per lo Stato non sarebbe così terribile come raccontano – moltissimi già percepiscono gli stipendi corretti (quelli che hanno avuto sentenze favorevoli o definitive) – e, con le attese entrate dello “Scudo Fiscale”, sarebbero veramente pochi spiccioli.L’unica cosa che non tollereremo più – e questo è bene che lo sappia chiunque desidera veramente aiutarci – è il solito pasticcio di promettere, poi vanificare, di nuovo impegnarsi e poi dileguarsi con un solo scopo: passare la patata bollente al successivo governo. Sono copioni che, oramai, conosciamo a memoria: attenzione, perché anche il cane piccolo, quando si trova all’angolo, morde.Carlo Bertani

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