giovedì 5 novembre 2009

RELAZIONE AVV. SULLAM

Egregio Signor Lo Verso,

informo Lei - e Suo tramite - tutti i Suoi colleghi ATA ex EE.LL. (autorizzando fin d'ora la pubblicazione di questa e-mail sui blog) dello svolgimento dell'udienza di ieri 3 novembre avanti la Corte Costituzionale, nella quale è stata discussa la questione di legittimità del comma 218 in relazione all'art. 117, comma 1 della Costituzione.

Il giudice Tesauro ha fatto una relazione sintetica, ma precisa della questione.

Quindi, nell'interesse della Signora Poncina, ho prima parlato io, mettendo in rilievo i punti deboli delle memorie depositate dall'Avvocatura Generale dello Stato, e poi ha continuato il collega Zampieri di Schio, autore del ricorso e di tutte le difese della lavoratrice di Venezia, che ha illustrato con precisione il conflitto del "famigerato" comma 218 con i principi stabiliti dall'art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (che non consente allo Stato di emanare leggi retroattive per influire sull'esito dei processi in corso, come nel nostro caso), Convenzione richiamata appunto dall'art. 117 della Costituzione.

La Corte ha seguito con attenzione la nostra esposizione.

Ha quindi preso la parola l'Avvocato dello Stato, che - in difficoltà sul piano giuridico - ha svolto una difesa tutta "politica" del diritto dello Stato di emanare leggi "interpretative" per salvare il bilancio senza dover subire alcuna interferenza da parte della CEDU.

Questo è stato lo svolgimento dell'udienza, dal quale - ovviamente - non si può trarre alcuna previsione sulla decisione della Corte.

Allo stato, quindi, sono del tutto fuor di luogo le anticipazioni o "indiscrezioni" positive che "girano" sul blog.

L'unica nota positiva, ripeto, sta nell'attenzione prestata dai giudici all'esposizione delle nostre difese, che ci siamo sforzati di rendere nel modo più chiaro ed incisivo. Ma da ciò non deriva alcuna previsione sul contenuto della futura sentenza, che dovrà pronunciarsi su una questione molto delicata.

Ciò detto, Le preciso anche che il rigetto - da parte della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ha sede a Bruxelles - della questione posta dal Giudice Mascarello del Tribunale di Milano NON ha alcun rapporto con i ricorsi proposti da me e da alcuni altri colleghi di Milano avanti la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che ha sede a Strasburgo.

Questi ricorsi vertonosulla stessa questione discussa ieri in Corte Costituzionale: la violazione del diritto alla "parità delle armi" tra le parti e al "giusto processo", stabilito dall'art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, da parte dello Stato Italiano, che ha emanato il "comma 218" per far soccombere gli ATA che gli avevano fatto causa.
La Corte di Starsburgo NON si è ancora pronunciata e ci vorrà parecchio tempo ancora per avere una sentenza.

Speriamo in bene e cordiali saluti,

Avv. Isacco Sullam


2 commenti:

fausto ruggiero ha detto...

Siamo interessati agli sviluppi della triste, vergognosa e nota vicenda riguardante il personale ata e itp transitato dagli ee.ll.allo stato.Mia moglie per la quale scrivo, si trova a vivere dentro a questa assurda ingiustizia.La sua causa è "arenata" presso la Corte d'appello di Catanzaro.Siamo interessati a contattare l'Avv.Sullam per aderire alla soluzione del problema. Saluti a tutti fausto.La ns.email comune è la seguente:faustoruggiero1@gmail.com

fausto ha detto...

La relazione dell'Avv.Sullam ci sembra perfetta nell'esposizione dei fatti.Siamo interessati a contattarlo:questo è il ns.cellulare 338/7423151 e la ns.email faustoruggiero1@gmail.com