martedì 17 marzo 2009

DELEGAZIONE ATA ex EE.LL. - FOGGIA -

A TUTTO IL PERSONALE ATA /ITP TRANSITATO DAGLI ENTI LOCALI -

AI SINDACATI CONFEDERATI
CGIL SCUOLA ROMA
CISL SCUOLA ROMA
UIL SCUOLA ROMA
SNALS ROMA
e, pc. UGL scuola ROMA
COBAS scuola ROMA
GILDA UNAMS ROMA
UNICOBAS scuola ROMA

Siamo il gruppo dei tartassati lavoratori dipendenti del comparto scuola facenti parte del personale A.T.A., vittime dell’annosa cronistoria iniziata con il famigerato accordo del 20 luglio 2000 art. 3 che, grazie al Vostro intervento, ci ha costretto, nostro malgrado, a giocare il ruolo di “attori protagonisti” del nefasto, per noi , Decreto Interministeriale del 05 aprile 2001, con effetti devastanti,che Voi, da “sapienti registi”, ben conoscete nelle varie sfaccettature, specie quelle inerenti al divieto dello jus variandi in pejus, puntualmente realizzatosi con il Decreto de qua e alle condizioni economiche notevolmente peggiorate.
La nostra cronistoria, tuttavia, dopo l’intervento della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale, e di un primo ricorso Europeo n. 276 contro la S.C. termina, si può dire, a lieto fine con il secondo ricorso europeo n. 277 pubblicato il 18 febbraio 2009 che dichiara rilevante e fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1 comma 218 della legge 23/12/05 n.266 e dunque dichiara illegittimo tale articolo per contrasto con l’art. 117 1° comma della Costituzione Italiana e art. 6 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Riconoscendo, dunque, in tal modo, la piena validità delle nostre lagnanze e disponendo la sospensione dello status quo ante (POSIZIONE GIURIDICA DA NOI ATTUALMENTE ASSUNTA) che ha causato tale annosa vicenda.
Speriamo, come tutte le belle favole, che il lieto fine sia tracciato dalla prossima normativa che il Parlamento o lo stesso Governo, vorrà realizzare a totale ripristino delle nostre posizioni giuridiche ingiustamente ed illegittimamente depauperate dalla legge 266/05.
In mancanza di un ulteriore disinteressamento di codeste associazioni sindacali, noi lavoratori vessati da tale assurda vicenda, PREANNUNCIAMO LA DISDETTA IN MASSA DALLE ISCRIZIONI DAL SINDACATO presso cui ognuno di noi ha aderito, (70.000 unità).
Si tratta di un vero e proprio atto di protesta e totale sfiducia nei Vostri confronti, che, potrete sanare solo e soltanto SE, eserciterete una adeguata pressione politica per la giusta reintegrazione dei nostri SACROSANTI DIRITTI e a far si che venga abrogato in toto L’ARTICOLO 1 COMMA 218 DELLA LEGGE 266/05.
Noi poveri vessati, vorremmo, infine, sapere se il vostro silenzio è da configurarsi nella tipologia del silenzio-assenzo o del silenzio-rigetto nei confronti delle nostre legittime richieste e soprattutto se non avete dimenticato, facendovi travolgere da “lucciole politiche”, il vostro reale ruolo, cioè quello di difensori e paladini dei DIRITTI DEI LAVORATORI e non delle richieste (SOPRUSI) dei parlamentari di turno.
Attendiamo un Vostro segnale di FIDUCIA ED APERTURA nei Nostri confronti ed una immediata (e cortese) risposta nei confronti di Chi Vi sostiene politicamente ed economicamente.
Distinti saluti una delegazione A.T.A. della provincia di Foggia.
Foggia, 15 marzo 2009

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma il sindacato esiste ancora?

Anonimo ha detto...

Dovrebbero vergognarsi i sindacati e i nostri Onorevoli che salvaguardano con metecolosità i loro interessi.
I loro conti tornano sempre

michele ha detto...

michele... i sindacati dovrebbero tornare alle origine e difendere gli operai e non i padroni come si faceva una volta .Che il sindacato faceva sentire le sue ragioni in difesa dell'operaio. 16 gennaio 2010 17.00