martedì 24 marzo 2009

PER GLI ATA-ITP EX EE.LL.- LOMBARDIA

Come previsto dall'Assemblea del 25 febbraio u.s., un comunicato stampa ha lanciato per il 4 marzo l'adesione ad un presidio al CSA di Milano, indetto dal coordinamento 3 ottobre.

In quella circostanza gli ATA-ITP ex EELL
hanno avuto un'importante occasione per denunciare pubblicamente la loro condizione attraverso un volantinaggio, un'intervista televisiva e una presenza all'interno di una delegazione presso la dirigenza del CSA.

Successivamente, l'11 marzo, così come deciso, si è riunito in sede Cobas un consistente numero di ATA-ITP per costituire un coordinamento e dar vita a nuove iniziative.
Nella riunione s'è discusso di modalità organizzative del coordinamento e s'è deciso di convocare una nuova
Assemblea mercoledì 15 aprile alle 15.30
nella sede Cobas (V.le Monza, 160 MM Gorla)
per lanciare un'altra mobilitazione di lì a breve termine.
INVITIAMO TUTTI/E AD ESSERE PRESENTI !

COBAS Scuola/Coordinamento ATA-ITP ex EELL

Milano 17/03/09
Alleghiamo qui di seguito i testi del comunicato stampa del 25 febbraio e del volantino del 4 marzo


COMUNICATO STAMPA

Oggi 25 febbraio 2009, nella sede provinciale dei Cobas Scuola di Milano, si è tenuta un’assemblea che ha affrontato la questione, ormai annosa, degli ATA ex EELL, cui hanno preso parte una cinquantina di lavoratrici e lavoratori delle province di Milano, Varese, Monza e Lodi.
Alla presenza dell’avvocato Sullam, cui i Cobas hanno affidato tutti i ricorsi, è stato fatto un rendiconto sulle diverse posizioni raggiunte dai ricorsi, si sono fornite indicazioni esaurienti in merito e si è valutata la necessità di accompagnare l’iter dei ricorsi con forme di lotta e iniziative pubbliche.
Come primo momento di mobilitazione i lavoratori hanno espresso la volontà di partecipare al presidio indetto dai precari della scuola al CSA il 4 marzo alle 15.30, ritenendo che la propria specifica condizione, così come quella dei precari, sia comunque frutto di politiche scolastiche perseguite dai vari governi e di politiche concertative sindacali che danneggiano i lavoratori e che solo una lotta comune possa favorire una comunicazione reale tra i diversi soggetti ed esperienze.
L’assemblea ha poi deciso di riconvocarsi l’11 marzo alle 15.30 nella stessa sede, per strutturare meglio il proprio coordinamento e dare luogo a nuove iniziative sotto la sede RAI.

COBAS Scuola
Mi 25.02.2009



CONTRO LA CONCERTAZIONE,
AUTODETERMINAZIONE DELLE LOTTE

Un mare di truffe e di bugie. E' ciò che hanno subito A.T.A. e I.T.P. che fino al 31/12/99 hanno prestato servizio nelle scuole alle dipendenze degli Enti Locali e che dal 01/01/2000 sono stati assorbiti, per legge, nell'Amministrazione statale, con un procedimento di mobilità forzata. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che, in questo passaggio, hanno visto peggiorare le proprie condizioni contrattuali e pensionistiche.

A chi devono questo peggioramento? Nel luglio 2000 Cgil-Cisl-Uil e Snals hanno firmato un accordo che, stravolgendo la 'ratio' della stessa legge (124/99), non rispetta la garanzia di mantenimento dell'anzianità pregressa e ha portato A.T.A. e I.T.P. transitati a percepire, a parità di condizioni, uno stipendio più basso dei colleghi già statali con cui lavorano gomito a gomito, meno di quelli rimasti negli EE.LL., meno di prima.

Un bell'esempio d'attività sindacale concertativa, fatta in tempi di governi 'amici', i cui effetti durano tuttora e che s'è accompagnata alle più generali concertazioni su salari, contratti, pensioni.
Un lungo cammino propedeutico a qualche ragionamento utile per il presente.
I governi si succedono, si sa, e quello attuale è un po' meno 'amico' di allora, il che produce altri guasti che sono il risultato d'una mancanza storica d'opposizione vera: oggi, con la L.133/08 e il Ddl Aprea, s'annunciano tagli drastici dei precari, rinnovando con gli interessi quelli del governo precedente, regole capestro per il reclutamento, gerarchizzazioni crescenti dei lavoratori, scuole trasformabili in fondazioni: sorta d' 'imprese', queste ultime, oggi possibili solo grazie alla qualifica di dirigenti per i presidi e all'autonomia scolastica inaugurate da Berlinguer e che il ministro del governo Prodi, Fioroni, ha a lungo evocato, tanto per confermare le tendenze di fondo che rendono sempre più simili tra loro i vari establishment governativi e le relative politiche. Il tutto accade in un contesto in cui sono approntati e concertati anche un nuovo sistema di relazioni sindacali e nuove forme della contrattazione (ormai triennale...) e s'annunciano tante nuove 'buone' regole, anch'esse con illustri precedenti concertati, atte a dissuadere, stavolta pressoché 'manu militari', le lavoratrici e i lavoratori dallo scioperare. Statene certi, presto potrà essere così per ogni settore, non solo per il trasporto: la crisi vogliono farcela pagare, tutta intera, ed è anche per questo che schierano ingenti forze dell' 'ordine' in ogni occasione di sciopero, manifestazione, picchetto e impestano le città di telecamere, militari e ronde a difesa d'una 'sicurezza' di interessi loro, gettando in pasto all'anima più oscura d'una società in decadenza il 'clandestino' senza permesso di soggiorno.

Basterà, contro tutto questo, la timida prova di 'resistenza' oggi prospettata dalla Cgil? Che obiettivi reali ha? C'è da fidarsi? E poi, può davvero essere utile concedere credibilità e delega d'opposizione a partitini residuali e subalterni alla governance, che invocano rappresentanza in qualche parlamento ?
Noi crediamo che altro sia necessario: se si vorranno fronteggiare gli effetti peggiori della crisi, occorreranno lotte in piena autonomia, capaci di aggregare settori del lavoro, dell'immigrazione, della precarietà, della scuola, sul terreno di un conflitto all'altezza dei tempi e che sappia opporsi con determinazione ai limiti, vecchi e nuovi, imposti allo sciopero. Chi oggi qui ha per destino, più o meno immediato, la perdita di reddito e di garanzie di vita ha buoni motivi per pensarci.

La storia degli A.T.A.-I.T.P. su ricordata non è certo l'unica a suggerirci la risposta agli interrogativi, essa è però storia esemplare, perché a tutti parla chiaramente: questi lavoratori, dopo quasi dieci anni, sono a tuttora tra i ricorrenti nei tribunali -e scioperanti in questi anni-, contro quell'accordo bidone dei confederali-tutti, contro un emendamento-truffa inserito in una delle finanziarie di Berlusconi (2006), contro la mancata dissoluzione di quell'emendamento sotto il successivo governo Prodi... Come si vede, nessuno ne è escluso.
Oggi 4 marzo, queste lavoratrici e questi lavoratori rispondono all'appello dei precari e presidiano il CSA con la propria specificità di rivendicazioni, ma anche con la consapevolezza d'essere parte d'un tutto più vasto; con la solidarietà, ma anche con la chiarezza su chi sta da una parte e chi dall'altra.

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