giovedì 30 aprile 2009

DRAMMA DI UN TRANSITATO

TERMOLI, 30 aprile 2009

Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio NAPOLITANO
ROMA

Al presidente del Consiglio
On. Silvio BERLUSCONI
ROMA

Al presidente del Senato
On. Renato SCHIFANI
ROMA

Al presidente della Camera
On. Gianfranco FINI
ROMA

Al presidente della
Corte Costituzionale
Franco AMIRANTE
ROMA

Al ministro della P.I.
On. MariaStella GELMINI
ROMA

Al segretario del PD
On. Dario FRACESCHINI
ROMA

Al segretario della Lega Nord
On. Umberto BOSSI
ROMA

Al presidente dell’UDC
On. Pier Ferdinando CASINI
ROMA

Al segretario dell’IdV
On.Antonio DI PIETRO
ROMA
Sono un ITP di topografia e faccio parte del personale della scuola transitato,non per scelta,dagli EE. LL. allo Stato in data 01-01-2000 ai sensi della legge 124/99.

Da allora si sono alternati momenti di soddisfazione a momenti di panico e di rabbia.

L’iter inizia con detto passaggio e successivo riconoscimento economico con sentenza
del tribunale di Larino parificando il mio stipendio a quello dei miei colleghi statali

“finalmente non gemelli diversi”.

Nel 2004 però la Corte di Appello di Campobasso ha accolto il ricorso proposto dall’
Amministrazione contro la su citata sentenza.

“Il dramma”

Ricorro in Cassazione,ma nel 2007 mi ritiro poiché mi è contro anche una sentenza della
Corte Costituzionale che dichiara legittimo il comma 218 della Finanziaria 2006 e per
questo,stanco e sfiduciato,lascio spegnere il tutto.

La situazione è drammatica.

Mi viene notificato un provvedimento di recupero credito pari ad euro 51.000,00 somma
relativa a dieci anni,tanto è durato questo stillicidio.

So che è un momento delicato della vita italiana sotto tutti i punti di vista ma cerchi
di tendere una mano ai tanti lavoratori ex enti locali ed alle loro famiglie a cui sono
state richieste somme ragguardevoli che non solo pregiudicano e limitano la
quotidiana esistenza (vedi figli all’Università,mutui,prestiti ,crisi finanziaria),ma
moralmente ci fa sentire frustrati e quasi inetti rispetto ai colleghi già statali.

Le conseguenze si rifletteranno inoltre sul TFS e sulla pensione.
Non siamo pochi,ma siamo ben 70.000 oltre ai vari nuclei familiari e questo
problema non può quindi essere sottovalutato e dimenticato.

Non si può non rispettare l’uguaglianza e la dignità umana dei lavoratori.
Probabilmente questa missiva come quelle di tanti miei colleghi cadrà nel vuoto,sarà
cestinata e non servirà a nulla,ma io ripongo fiducia.

Infine mi auguro che la risoluzione politica potrà essere non solo un grande segno
sociale,ma finalmente ridarà dignità a tanti lavoratori.



CAPPELLA Timoteo
Via Maratona, 58
86039 TERMOLI
Tel.0875-81758

1 commento:

Anonimo ha detto...
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