Vorrei fare un po´ di chiarezza sulle ultime cose che ho letto sui blog. E´ evidente che se la Corte Europea dovesse darci ragione, ripristinando i diritti contenuti nella Legge 124/99 (cioè il riconoscimento di tutto il servizio prestato nell´Ente di provenienza), non servirebbe a nulla presentare una nuova domanda di ricostruzione di carriera. La nuova domanda servirebbe, eventualmente, per riaprire il contenzioso, facendo riferimento alle disposizioni normative e contrattuali che tengono in considerazione il solo servizio prestato nelle scuole statali (che ovviamente escluderebbero la parte che riguarda i servizi prestati nell´Ente e quindi non tutelerebbe tutti). Il Consiglio di Stato, in una sentenza relativa all´argomento si è così espresso: "...La circostanza che il servizio in questione sia stato espletato alle dipendenze di un Ente pubblico diverso dallo Stato non è stata, pertanto, ritenuta rilevante, non essendo prevista dall'ampia dizione della norma alcuna ipotesi di esclusione della valutabilità del servizio (purché prestato in una scuola o istituzione educativa statale) in ragione della natura e del tipo di servizio prestato ovvero della dipendenza (strutturale ed economica) da enti pubblici diversi dallo Stato." . Quindi i DSGA che dicono che non ci spetta neanche questo tipo di ricostruzione di carriera danno un´interpretazione al di sopra della Legge, del giudizio del Consiglio di Stato e di ciò che ha ammesso anche il Ministero con la Nota 7640 dell´8/5/08. Detto questo, mi sembra di buon senso che chi non ha ancora fatto nulla, o chi sta restituendo i soldi, non ha nulla da perdere nel presentare la domanda, indipendentemente da ciò che dicono i DSGA . Con l´avv. Sullam abbiamo predisposto un modello che allego.
Quanto alle risorse necessarie per sanare la nostra situazione e "all´invarianza di spesa" a cui si appligliano Ministero e Corte Costituzionale (il famoso "costo zero" invocato anche dei sindacati), nei ricorsi preparati dall´avv. Sullam e dai Cobas si è sempre sottolineata la decurtazione del salario accessorio (produttività collettiva molto più consistente, buoni pasto, abbigliamento collaboratori scolastici, indennità di turno e rischio...) che avrebbe dovuto essere tenuto in considerazione nel trasferimento delle risorse dagli EE.LL. allo Stato. Il legislatore non aveva previsto alcuna copertura finanziaria semplicemente perché non era necessaria. Il trasferimento graduale dei dipendenti ATA dagli enti locali allo Stato si "auto-finanziava". Il trasferimento delle risorse (L. 124/99, art. 8, comma 5) doveva essere in "misura pari alle spese comunque sostenute dagli stessi enti". Il nostro salario accessorio avrebbe dovuto essere trasferito insieme alle somme relative alla retribuzione tabellare, invece è servito ad incrementare le risorse destinate ai dipendenti rimasti negli EE.LL. con la creazione di nuove posizioni organizzative, premi ecc. Una bella manovra "concertativa", che ha finanziato il rinnovo del contratto EE.LL. "a costo zero" facendo risparmiare l´allora governo amico di centro-sinistra, sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie. Durante il colloquio che ho avuto il 23 maggio 2008 con i funzionari del Ministero della Direzione del Personale, gli stessi si sono dimostrati coscienti di questo "furto", sponsorizzato dai sindacati, ma ormai non si può più tornare indietro. Nei ricorsi presentati da Confederali e SNAL questa schifezza non è mai emersa: si metteva in evidenza soltanto l´anzianità "vantata", tent´è che dopo le sentenze negative del 2008 la loro vertenza legale è stata dichiarata chiusa: "Non si è trattato di una vicenda assimilabile a sostanziale diminuzione di una situazione patrimoniale già acquisita in precedenza, visto che la legge interpretativa garantisce in ogni caso i livelli retributivi già raggiunti". E la mancata applicazione del comma 146 della finanziaria per il 2008? Si sono tranquillamente firmati il rinnovo contrattuale 2008/09 senza darci alcuna informazione, senza supportarci in alcuna forma di protesta. Ed ora, a distanza di 10 anni di bugie, di ripetuti tradimenti, come pensate possa arrivare da queste persone una soluzione ai nostri problemi?
Rosella Arditi
Per chi volesse avere la sentenza del Consiglio di Stato o altra documentazione lascio il mio recapito di posta elettronica: rosellarditi@gmail.com
giovedì 17 dicembre 2009
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