Cari colleghi,tra qualche giorno cade l’anniversario del nostro travaso ai ruoli dello Stato,un decennio di lotte e d’ingiustizie nei nostri confronti,la nostra dignità di lavoratori calpestata dai vari Governi che si sono succeduti in questi anni. Con alcuni colleghi, dopo l’ultima sentenza la n°311 della Corte Costituzionale confrontandoci sul da farsi per il nostro annoso problema sviscerando gli anni di lotta fin qui intrapresi è uscita un’ipotesi che a mio parere parrebbe fattibile. Vorrei fare il punto della situazione del nostro problema. Sono dieci anni che noi ATA -Itp abbiamo intrapreso diverse iniziative. Infatti ne sono state organizzate a iosa. Prima del famigerato comma 218, siamo riusciti, quanto meno, a smuovere la Magistratura, la quale, in ogni grado di giudizio, ci dava ragione. Addirittura, la Cassazione, ribaltava eventuali sentenze inferiori che ci avevano dato torto. Dopo il 218 sono state attivate altre innumerevoli iniziative: interrogazioni, interpellanze, manifestazioni, ecc. Durante il governo Prodi, in occasione di un presidio davanti alla Camera dei deputati, organizzato dai sindacati Cisl, Cgil e Uil ,il comitato , capitanato dai tre segretari nazionali della scuola , fummo ricevuti dalla Commissione Cultura della camera, presidente l' on. Folena. La questione venne illustrata minuziosamente da Panini(Cgil). Tutti i membri della Commissione conoscevano benissimo il nostro problema, promettendo ogni iniziativa per una sua soluzione. In quella occasione abbiamo chiesto e consegnato per iscritto una richiesta molto semplice, di una riga, cioè che nella Finanziaria di allora "venisse abrogato il comma 218.Niente da fare. Non si è ottenuto nulla se non un generico riferimento, nella Finanziaria,alla nostra questione. Cosa che è rimasta del tutto lettera morta. Abbiamo scioperato diverse volte con la triplice ,ne abbiamo organizzato una noi come Comitato , il 18 novembre 2008,ci ha ricevuto ultimamente l’onorevole Aprea a Milano, la quale in campagna elettorale ci aveva promesso che la cosa andasse definita solo contrattualmente dandoci tanta solidarietà. Abbiamo bussato le porte di tanti politici, della lega, del Pdl ,del Pd,della sinistra radicale ,del centro, dell’Idv, tutti consenzienti che quello che ci avevano fatto era una palese ingiustizia. Recentemente siamo stati anche ricevuti dalla Commissione bilancio tramite l’On .Marinello,tante chiacchiere ,solidarietà tanta ,ma fatti nulla. In questi ultimi dieci anni saremo andati a Roma, per la nostra questione, almeno una ventina di volte, a parlare con chiunque potesse darci una speranza, abbiamo incontrato politici e sindacalisti dei massimi livelli Nazionali. Niente da fare. Pare che su di noi ci sia una maledizione. Ora la Corte Costituzionale ribadisce, per la seconda volta, che il comma 218 è perfettamente legittimo ,crediamo che l'Europa possa fare ben poco per noi. Quello che ci mortifica e anche il silenzio assordante della Triplice a tal riguardo
Quindi?
Quindi le abbiamo tentate proprio tutte.
E allora, cosa resta da fare, in modo assolutamente pragmatico e senza alcuna illusione di ottenere risultati e prima di cedere definitivamente le armi?
L’idea di fare una grande Manifestazione a Roma per fine gennaio coinvolgendo più colleghi possibili non é da scartare. Se qualcuno poi (cinque, dieci di noi) si incatenasse davanti al Parlamento e buttasse via la chiave (noi li rifocilleremmo) può darsi che un qualche media ci dia un po' di risalto, magari potrebbero anche rifiutare cibo e acqua (alla Pannella).
E poi?
E poi, dopo il folclorismo, rimarrebbero i nostri problemi di sempre, ammesso che qualche parlamentare pietoso venisse anche a chiederci che cosa succede. Sarebbe il caso di prendere vie concrete, senza badare se l'interlocutore ci i fa schifo o rabbia. Siamo stati anche a suo tempo coi vertici dei Confederali, di tutte le altre sigle sindacali Risultati concreti: nessuno.
E allora, perché insistere con i confederali?
Chi va al tavolo delle trattative per il prossimo contratto già avviato?
I Confederali SNALS e Gilda. Visto che a parole la Flc scuola dice che nella loro piattaforma contrattuale chiedono l'inserimento di risorse per noi,anche se,nella loro piattaforma ufficialmente non ci è parso di vedere nulla in proposito. Credo che si debba insistere assolutamente con loro e chiedere loro un ultimo colloquio (coi vertici sindacali Nazionali) e proporre una iniziativa, diciamo, semplice. Per noi non ci sono soldi nel prossimo contratto?
Bene.
La proposta è questa: Inutile a questo punto della battaglia chiedere la luna. Chiediamo solo che venga stanziata, nel contratto, una cifra minima ( tre, cinque milioni di euro) per risolvere nel tempo, contratto dopo contratto (individuando dei criteri ) le varie situazioni aberranti che ha creato l'Accordo del 20 luglio 2000. E' poco, pochissimo, ma intanto, l'accettazione di questa proposta, bloccherebbe immediatamente il ritiro delle somme (poiché sarebbe inutile la restituzione al Ministero se poi, nel tempo, il Ministero dovesse restituire) è avremmo il riconoscimento da parte politico-sindacale che la nostra situazione si è rovesciata. Sarebbe un cambio di prospettiva piccola (ma enorme a questo punto) poiché avrebbe il senso politico di cancellare praticamente (anche se non teoricamente) l'Accordo del 2000, superando per via pratica le sentenze a noi sfavorevoli della Corte Costituzionale, slegandoci dal cappio imminente della Finanziaria. Qui s’intravede un minimo di concretezza: parlare coi vertici sindacali di questa ipotetica proposta. D'altra parte i sindacati che hanno firmato quell'obbrobrio di Accordo, hanno la coscienza sporca e sanno benissimo che hanno toppato alla grande anche se ufficialmente non lo ammettono. Siamo convinti che sarebbero ben contenti di rimediare al male fatto. Quindi crediamo che tale ipotesi possa essere l’ultima spiaggia,se sarete d’accordo potremmo attivarci per far pervenire ai confederali e le altre sigle che partecipano alla contrattazione la nostra idea. La richiesta, ovviamente, dovrà essere quella minimale, perché chiedere di più sarebbe come andare a sbattere contro un muro. La nostra questione si potrà chiudere definitivamente se si riesce a trovare un accordo (Governo/Sindacati), rinunciando a questo punto anche noi a qualcosa. Dobbiamo far convocare delle assemblee sindacali in ogni città, dobbiamo pretenderle! A questo punto devono riprendere in mano la questione i sindacati e cercare di ottenere qualcosa nel CCNL. Questa proposta é il pensiero di alcuni di noi a questo punto credo che sia il più razionale possibile ,il problema é stato esposto nei migliori dei modi con fatti circostanziati ,difficile da digerire,sicuramente con parecchie critiche , ma a questo punto a nostro parere l’unico possibile. Apro la discussione agli iscritti del gruppo di facebook , invito tutti ,intendo tutti i contatti non solo i soliti noti e l’esecutivo ad esprimersi e non leggere solamente, se siamo a questo punto é comunque anche per colpa nostra, in quanto non riusciamo a mobilitarci in massa come bisognerebbe fare, vuoi per le difficoltà in quanto sparsi su tutto il territorio e per tanti che leggono nei blog e non partecipano. Invito i colleghi di portare queste idee nelle assemblee che i vari coordinamenti stanno organizzando in diverse località del paese per l’eventuale adesione dello sciopero di fine gennaio.
Link: http://www.facebook.com/group.php?gid=51684511965&ref=mf
Ultimamente i nostri blog (e non solo ultimamente) non danno risalto alle mie missive questa però è un’altra storia siccome credo che qui nessuno abbia interessi personali ( come qualcuno vuol far intendere ) non scendo a polemiche puerili con i colleghi che punzecchino dietro il “loro blog” , astenendosi a pubblicare sia il mio pensiero che alcune missive organizzative. Alcune considerazioni personali talvolta hanno potuto essere state fraintese ma l’obbiettivo che ci siamo prefissati era più importante di alcune illazioni esistenziali.
Quindi ormai giuridicamente i giochi sono chiusi ci sarebbe questa piccolissima probabilità,l’alternativa sarebbe a nostro parere abbandonare la guerra dichiarandosi vinti,ritirandosi di buon ordine dalla battaglia.
Crema 9 /12/09
Vincenzo Lo Verso - 3497293449
vincenzoloverso@tiscali.it
giovedì 10 dicembre 2009
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